Principe Cerami. La Sicilia internazionale grazie al sincretismo dello chef Massimo Mantarro

Il ristorante Principe Cerami è sito all’interno dell’hotel più esclusivo di Sicilia, il San Domenico Palace di Taormina, attualmente chiuso per l’attesissima ristrutturazione che, secondo rumors e indiscrezioni, porterà  il lussuoso hotel a far parte di un prestigioso brand del luxury.

Il ristorante è ospitato in un’ala dell’hotel dal quale è possibile godere di una romantica vista che si affaccia sul mar Ionio, con le luci della città a fare da sfondo  la sera.

La sala è elegantissima, come si confà a un ristorante dal piglio internazionale con due stelle Michelin, il personale è attento e garbato, pronto a soddisfare ogni curiosità in merito ai piatti.

Il sommelier Alessandro Malfitana, scrupoloso e appassionato, propone un aperitivo con il gin tonic Made in Sicily dove il protagonista è il  Volcano Etna Dry Gin, prodotto dallo stesso sommelier selezionando ginepro selvatico, finocchetto, ginestra e nocciola dell’Etna. Lo scrigno che racchiude questo distillato è impreziosito dal packaging raffinato e dal tappo in pietra lavica che richiama le origini vulcaniche delle erbe utilizzate.

 

Volcano gin, distillato con ginepro selvatico, finocchetto, arancia amara, contrapposizioni aromatiche di ginestra e viscosità della nocciola dell’Etna.

 

La cucina del San Domenico è capitanata dal Maestro Massimo Mantarro, il plus ultra della ristorazione siciliana e persona di grande spessore umano, capace di attrarre attorno alla sua figura e professionalità uno staff entusiasta e competente;  un gruppo consolidato e trainato dall’attitudine da vero e proprio leader dello chef, la cui autorevolezza è universalmente riconosciuta per via della  suprema preparazione tecnica.

La cena al Principe Cerami è un’esperienza che coinvolge i sensi e trasporta nella dimensione onirica; a cominciare dalla selezione di pane da accompagnare al burro e all’olio in degustazione: da quello ai cereali alla focaccia, l’alternativa è un soave pendolo che oscilla dalla soffice alveolatura e la croccantezza della chips di ceci ai  grissini aromatizzati.

Burro al pomodoro e basilico

 

La mano dello chef Mantarro si mostra allo stesso tempo elegante, consapevole ed  essenziale. Il suo intervento pare essere un dialogo continuo con la materia prima, che non viene semplicemente rispettata, ma esaltata e proposta nella sua versione , sí più pura, ma frutto al tempo stesso di un’opera di estrazione ed estrapolazione della pura essenza.

L’antipasto di melanzana caramellata, pomodoro tondo liscio e mozzarella di bufala campana ne è il più chiaro esempio, chiaro tributo dello chef alla cucina del Sud e all’eccellenza italiana.

Ironico e geniale il “calamaro come se fosse un risotto, con verde di basilico e salsa al nero di seppie leggermente piccante”. Lo chef rivela in questo primo piatto un’animo divertente, che stupisce e gioca con il commensale su gusto e consistenze.

Il secondo piatto è un’esaltazione al piatto simbolo della tradizione siciliana, lo sfincione con cipolla, pomodoro e crumble di pane, trasformato da popolare cibo di strada nella più sublime espressione dell’alta cucina, piatto in cui  la cottura del trancio di spigola si rivela commovente, accompagnato con salsa allo zafferano.

Omaggio allo sfincione palermitano: spigola con cipollotto, pomodoro e crumble di pane.

L’esperienza al Principe Cerami è  tra quelle che si dovrebbero provare almeno  una volta nella vita per avere un valido parametro di riferimento ed ancorarsi al senso più profondo delle parole “eccellenza” e “professionalità”.

La cosa che più mi ha colpita nel tocco del Maestro Mantarro è stato percepire il suo grande amore per il cibo, il grande rispetto della materia prima, la sensazione che quando si è al tavolo del suo ristorante, lui sieda dalla parte del commensale, in un dialogo continuo di condivisione e narrazione della saggia esperienza nel laboratorio di cucina e della sua più grande passione.

Passi il paragone ardito, ma per me lo chef Mantarro è il Socrate della cucina, che permette al commensale di partorire la verità sul cibo , il mentore che conduce a un’esperienza di conoscenza che punta al cuore e alla purezza degli ingredienti, in una Maieutica della bontà che non ha bisogno di sofismi o travestimenti, ma che attende solo di essere accolta e rivelata.

 

Ristorante Principe Cerami

San Domenico Palace, Taormina

Piazza San Domenico, 5

 

 

 

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