Hostaria del vicolo; identità e patrimonio della cultura gastronomica saccense.

Oltre la patina della “cucina da soubrette”, esistono i ristoranti, quei luoghi mitologi per fortuna non ancora scomparsi, in cui la gente che paga i conti si reca e in molti casi ritorna volentieri per mangiare, nutrirsi bene e scoprire (o in alcuni casi riscoprire) quel filo conduttore che lega passato e presente della cultura gastronomica italiana e locale.

Spaghettone con vongole veraci al Martini Dry, polvere di cappero e pesto di prezzemolo

Nino Bentivegna con il suo ristorante Hosteria del Vicolo, dal 1983 accoglie con maestria e gentilezza i suoi ospiti in un graziosissimo locale nel centro storico di Sciacca in cui  racconta la cultura del territorio attraverso i piatti ormai scomparsi nei menu ruffiani degli altri ristoranti del luogo, i prodotti saccensi e del compresorio.

Attento, appassionato ed esperto di materie prime locali,  propone ai suoi ospiti percorsi gastronomici che mirano alla promozione dei prodotti tipici quali il formaggio di capra girgentana, il carciofo spinoso di Menfi, l’acciuga e il gambero rosa di Sciacca e la melanzana locale solo per citarne alcuni.

Crostone di pane alla farina di Tumminia con burrata e filetto di acciuga di Sciacca

La carta dei vini è una goduria per i cultori: le migliori etichette di vini siciliani e nazionali  insieme ai grandi vini d’Alsazia, rivelano la passione e la conoscenza del Patron per l’Arte dello star bene e coccolare gli avventori di un certo calibro.

Il menu ovviamente varia seguendo i ritmi stagionali, tranne per un dessert sempre presente in carta e per il quale la famiglia Bentivegna meriterebbe la menzione di Ambasciatori della tradizione gastronomica saccense. Parliamo dell’Ova Murina, dolce nato grazie alla creatività delle suore della Badia Grande nel XVI secolo che riproduce il cannolo la cui cialda è realizzata da una crêpes con aggiunta di mandorla e cannella e ripiena di bianco mangiare, sostitutivo della ricotta indisponibile durante la calura estiva. Il dolce è  ingiustamente quasi  scomparso dai menu degli altri ristoranti del luogo, ma per fortuna il buon Nino propone a tutti i visitatori l’assaggio di questo dolce tipico premurandosi  di lasciarne una foto con descrizione e ricetta.  Se dovessimo utilizzare una metafora alla Sorrentino, sotto il chiacchiericcio e il rumore in cui sprofonda la Grande Bellezza della cucina Siciliana, c’è la Cultura di un territorio che grazie a Uomini come Nino Bentivegna e la sua squadra in cucina composta dalla figlia Lila e Angelo Principato riesce a resistere alla decandenza del mondo della ristorazione fatto di stelle e lustrini buonisti.

L’Ova Murina di Sciacca

Hosteria del vicolo

Vicolo Sammaritano 10, Sciacca

Prezzo medio 45€

 

Un commento su “Hostaria del vicolo; identità e patrimonio della cultura gastronomica saccense.”

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  1. […] Grazie a Silvia Polizzi per questo suo bell’articolo che potete leggere nel blog (qui) […]

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